La seconda
domenica di Quaresima dell’Anno liturgico A ci presenta l’esperienza della
trasfigurazione di Gesù, riportata dall'evangelista Matteo, probabilmente sulla base del racconto riferito dei tre discepoli - Pietro, Giacomo e Giovanni - che l’hanno vissuta
direttamente.
Gesù sale su un
alto monte, accompagnato da tre dei suoi discepoli e, sotto i loro occhi, si
trasfigura.
La trasfigurazione
non è un mascheramento ma uno svelamento della persona e dell’identità di Gesù
come Figlio del Padre.
Il linguaggio con cui Matteo descrive la trasfigurazione è quello della “creazione”, della forza originante della luce.
Il linguaggio con cui Matteo descrive la trasfigurazione è quello della “creazione”, della forza originante della luce.

Come nel principio, secondo il primo capitolo di Genesi, Dio creò la luce con la Sua Parola, ora, qui, sull’alto monte della nuova creazione, in mezzo alle tenebre del mondo,
il Padre manifesta all’umanità il Figlio con la medesima “grammatica” della luce e l’evangelista, per farci capire qualcosa di quello che è successo, usa l’immagine del sole e del colore stesso della luce intensissima, il bianco.
Bianco che più bianco non si può!
Bianco bianchissimo!
Bianco splendente!
Bianco impossibile!
Bianco…
Noi uomini, che
viviamo, normalmente, nella tensione tra luce e tenebre, nella continua ricerca della luce, a partire
dalla fitta coltre di buio che avvolge l’esperienza dell’umanità, non riusciamo ad
immaginarci questa luce se non quando ci avviciniamo, nella santità, come
ricorda Paolo a Timoteo (cf. 1 Tm 1,8b-10) alla Luce suprema che è Dio.
Dopo le tre
tentazioni cui Gesù ha accettato di essere sottoposto, secondo il Vangelo della
prima domenica di Quaresima Anno A (Mt 4 1-11), "accade" la luce:
dopo la prova la
gioia…
dopo il buio
della lotta al male, la luce della vittoria del bene…
dopo le parole
menzognere di Satana, la voce confortante del Padre che dice: “questi è il mio
figlio, l’eletto, ascoltatelo”…
dopo la
sofferenza della croce, la luce della risurrezione…
dopo l’assurdità
della paura, il senso della vita…
quella mano di
Gesù Trafigurato che ci tocca, ciascuno di noi, io e te,
come la mano luminosa del Buon Samaritano
come la mano luminosa del Buon Samaritano
“Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse:
«Alzatevi e non temete».”
Una mano che da
forza e che rialza,
una mano che
incoraggia e in-cammina,
una mano piena di
luce che indica la Luce della Vita,
una mano trasfigurata e trasfigurante!
una mano trasfigurata e trasfigurante!
Che aspetto ad
afferrarla per essere anch’io
“bianco che più bianco non si può”?!
“bianco che più bianco non si può”?!
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