“Io piego le
ginocchia davanti al Padre,
dal quale ogni
paternità
nei cieli e sulla terra prende nome”
(Efesini 3,14-15)
19 marzo, festa
di San Giuseppe, festa dei papà!
Oggi …
anch'io piego le
ginocchia davanti al Padre del cielo che ha concesso all’uomo
il dono di essere
un’espressione significativa della Sua paternità
per continuare sulla
terra il mistero della paternità del Cielo.
Riconosco la Tua
Paternità, Signore, in ogni volto di padre
che dà la sua
vita per tutelare la vita.
quando la notte
ancora stende
l’ultimo lembo del suo manto,
l’ultimo lembo del suo manto,
per cominciare il
lungo viaggio che ti porta al lavoro
col solo intento di assicurare
il futuro alla
tua sposa e ai tuoi figli.
Grazie a te, papà,
che accetti l’umiliazione
di un lavoro che nessuno farebbe,
per non far mancare la scuola ai tuoi bambini.
di un lavoro che nessuno farebbe,
per non far mancare la scuola ai tuoi bambini.
Grazie a te, papà
dalle mani callose,
per il tuo duro lavoro nei campi,
per il tuo duro lavoro nei campi,
e a te, papà, che
accetti di bruciare la tua pelle sotto il sole cocente
per strappare
alla terra il grano
che sazierà la tua famiglia.
che sazierà la tua famiglia.
Grazie a te, papà
che non ti riposi,
per costruire a forza di sudore,
l'umile casa ove
custodire il calore del focolare domestico.
Grazie a te,
papà, che prima di comprare le medicine
per curare la tua malattia,
ti preoccupi di
pagare la tassa scolastica del tuo figlio e,
quando il tuo sorriso
è diminuito dalla mancanza di uno o più denti,
prima di pensare
alla tue cure,
ti preoccupi di comprare
le scarpe per il tuo ultimogenito.
E tu, padre
sacerdote e fratello consacrato che dai la vita,
nascosto nel tuo umile
e quotidiano servizio al Vangelo
per il bene degli
uomini…
tu anziano missionario
consumato dagli anni e dalla fatica della vita
nelle Ande
Latinoamericane, o nel deserto dell’Africa,
o nelle disperse isole asiatiche o…
Tu padre, tu
papà, grazie per aver accettato il grande compito di dare vita
e di permettere
alla vita di continuare il suo corso, come ...San Giuseppe!
Ma non posso
dimenticare te, papà o padre, fallito
perché non ce l’hai
fatta ad afferrare il senso della vita
o le situazioni
non te l’hanno permesso
e sei finito
nella spirale del male, del vizio, della violenza, della droga, dell’alcool,
della depressione…
Anche a te va il
mio pensiero, anzi, il mio specialissimo
e affettuoso
augurio perché anche la tua vita e la tua paternità
hanno un senso, benché
profondamente nascosto.
Anche nella tua
vita, c’è una traccia, seppur confusa, del mistero della vita che,
come un fiume,
tenta di raggiungere il mare,
passando per strettoie e anfratti.
Non temere… alla
fine la vita trionferà!
Auguri.
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