"A cosa serve un giornale?"
Con questa domanda abbiamo cominciato, nella prigione di Marracuene, un laboratorio di reciclaggio di giornali usati che possono trasformarsi in bellissimi cestini.

Dieci carcerati, tra i 18 e i 50 anni, hanno partecipato al primo gruppo di lavoro.
Dopo le prime spiegazioni dei due trainers, subito gli allievi hanno iniziato ad arrotolare le "cannette" di carta e a intrecciarle.
La gioia traspariva sui loro volti nel veder trasformare quei semplici e apparentemente inutili giornali in piccole "opere d'arte", sorte da mani che, seppur hanno commesso colpe punibili a norma di legge, sono ancora piene di dignità e di capacità!

- risvegliano la capacità di inventare, in chi crede di non servire più a nulla e di non interessare più a nessuno;
- possono essere la base di un possibile lavoro quando il detenuto esce dalla prigione;
- costituiscono una possibilità di occupare meglio il tempo, lungo e tedioso, che la detenzione causa.
Una mano che intreccia è una mano all'opera,
una mano libera,
una mano d'opera,
una mano che ritrova la libertà imparando a lavorare per liberar-si!!!
Alcune immagini del laboratorio:
Una bellissima iniziativa per liberar-si, complimenti.
RispondiEliminaGrazie. Uniti nella liber-azione dei fratelli. Ciao.
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