Scendeva dalla soglia d'uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna, il cui aspetto annunziava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa; e vi traspariva una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran passione, e da un languor mortale. Alessandro Manzoni, descrivendo la peste di Milano, nei Promessi Sposi, dipinge con queste parole la mamma di Cecilia, scolpendone i tratti di dolore per la terribile malattia che le ha strappato la figlioletta e che si accinge a portare via anche la sua vita. Un giorno di pioggia; cielo grigio, aria umidissima e densa foschia avvolge la “lixeira” di Maputo, il grande immondezzaio a cielo aperto, su cui vivono centinaia e centinaia di poveri in cerca di vita. Sono fermo dinanzi alla porta di questo enorme immondezzaio, bloccato in mezzo al traffico impazzito di Maputo e, mentre aspetto una persona con cui ho un appuntamento, osservo dall’auto cosa accade dentro, La lixeira è avvolta da una coltre di
Grazie, in lingua bantu dell'Africa. Grazie a Dio; grazie ai fratelli. Solo grazie!