Sono le 14.35 quando arrivo nella prigione di Marracuene con quattro signore della Legione di Maria per iniziare a pregare il rosario con i detenuti che lo desiderano. Vediamo i poliziotti sulla soglia della prigione e 6 giovani che sono stati catturati e condotti nel carcere proprio in quel momento. Dopo i controlli di routine... i "nuovi ospiti" entrano nella angusta prigione. Non posso fare niente per il momento... solo offrire loro un sorriso di speranza. Ma in realtà, penso, oggi la prigione che accoglie questi nuovi carcerati non è la stessa, oggi si comincia a pregare il Rosario e con Maria cambia tutto! C'è una Madre tra i fratelli carcerati che si prende cura del loro cammino di "guarigione" Entro con un entusiamo rinnovato in quel fatiscente corridoio di un metro per dieci, "cattedrale" di dolore e di speranza. Otto detenuti si presentano e, dopo i saluti, comincio a spiegare cos'è il rosario, come si prega e ... entriamo ne
Grazie, in lingua bantu dell'Africa. Grazie a Dio; grazie ai fratelli. Solo grazie!