Sono rientrato da una settimana dalla visita in famiglia, in Italia, dopo tre anni di permanenza a servizio dei fratelli mozambicani.
Dopo un viaggio di due mesi tra amici, parenti e conoscenti, è bene stilare il diario di bordo.
Non è facile!!! Sono imbarazzato dinanzi a tale arduo compito;
le cose da scrivere sarebbero tante
e tanti i volti da tratteggiare,
le mani strette,
le parole scambiate,
gli aiuti ricevuti per i fratelli bisognosi,
tanti i km percorsi per intrecciare vie e vite
e condividere la Via e la Vita di Dio
nella via e vita del popolo mozambicano
con cui mi trovo a vivere e a condividere
la mia vita e la mia via da tre anni, insieme ai fratelli e sorelle di Comunità.
Allora: ho scelto di racchiudere ogni sentimento e pensiero nella "antica e sempre nuova" parola, conosciuta in tutti gli idiomi, latitudini e culture: Khanimambo, grazie... SOLO GRAZIE!
Khanimambo alla mia carissima e dolce mamma che mi ha arricchito del suo amore e delle sue premure; mi ha edificato con il suo amore alla preghiera e il suo servizio umile e quotidiano, mi ha fatto commuovere vedendola ancorata nella fede in Dio e solida nella forza di affrontare le sfide della vita.
Khanimambo ai fratelli e sorelle Erasmo, Lina e Palmira, che mi hanno fatto sentire il calore della fraternità e l'affetto di chi ti vuole bene e te lo dimostra nei fatti.
Khanimambo ai nipoti, cugini, zii e zie che hanno saputo farmi sentire il gusto dell'essere famiglia anche se viviamo a distanze intercontinentali.
Khanimambo agli amici che mi hanno accolto con affetto e mi hanno fatto sentire "importante" per loro como lo sono loro per me. Quanti gesti e parole per dire il loro amore a me e ai poveri della missione.
Khanimambo ai medici che si sono presi cura della salute di un missionario di periferia e mi hanno rifatto "nuovo" in tante parti che, seppure non vecchio, cominciano a scricchiolare per via delle lancette dell'orologio che, inesorabili, avanzano per tutti!
Khanimambo al mio carissimo parroco, fratello di Comunità, P. Marco, che mi ha accolto a braccia aperte e mi ha sostenuto con la sua vicinanza, permettendomi di trasmettere l'esperienza missionaria che vivo in Mozambico.
Khanimambo ai fratelli della Comunità di Villaregia, cui appartengo, e in modo speciale a quanti mi hanno sostenuto con simpatia nel cammino che sto svolgendo con i fratelli detenuti di Maputo.
Per ultimo e non per minore importanza, ma perché per Lui, grazie a Lui e in Lui esistiamo, ci muoviamo e siamo, Khanimambo a Dio Trinità, sorgente e fine della missione ad gentes.
Grazie Signore, per il tuo amore per me, povero e peccatore, ma figlio amato con tutti i figli, specialmente con i poveri di questa terra.
Dopo un viaggio di due mesi tra amici, parenti e conoscenti, è bene stilare il diario di bordo.
Non è facile!!! Sono imbarazzato dinanzi a tale arduo compito;
le cose da scrivere sarebbero tante
e tanti i volti da tratteggiare,
le mani strette,
le parole scambiate,
gli aiuti ricevuti per i fratelli bisognosi,
tanti i km percorsi per intrecciare vie e vite
e condividere la Via e la Vita di Dio
nella via e vita del popolo mozambicano
con cui mi trovo a vivere e a condividere
la mia vita e la mia via da tre anni, insieme ai fratelli e sorelle di Comunità.
Allora: ho scelto di racchiudere ogni sentimento e pensiero nella "antica e sempre nuova" parola, conosciuta in tutti gli idiomi, latitudini e culture: Khanimambo, grazie... SOLO GRAZIE!

Khanimambo ai fratelli e sorelle Erasmo, Lina e Palmira, che mi hanno fatto sentire il calore della fraternità e l'affetto di chi ti vuole bene e te lo dimostra nei fatti.
Khanimambo ai nipoti, cugini, zii e zie che hanno saputo farmi sentire il gusto dell'essere famiglia anche se viviamo a distanze intercontinentali.
Khanimambo agli amici che mi hanno accolto con affetto e mi hanno fatto sentire "importante" per loro como lo sono loro per me. Quanti gesti e parole per dire il loro amore a me e ai poveri della missione.
Khanimambo ai medici che si sono presi cura della salute di un missionario di periferia e mi hanno rifatto "nuovo" in tante parti che, seppure non vecchio, cominciano a scricchiolare per via delle lancette dell'orologio che, inesorabili, avanzano per tutti!
Khanimambo al mio carissimo parroco, fratello di Comunità, P. Marco, che mi ha accolto a braccia aperte e mi ha sostenuto con la sua vicinanza, permettendomi di trasmettere l'esperienza missionaria che vivo in Mozambico.
Khanimambo ai fratelli della Comunità di Villaregia, cui appartengo, e in modo speciale a quanti mi hanno sostenuto con simpatia nel cammino che sto svolgendo con i fratelli detenuti di Maputo.
Per ultimo e non per minore importanza, ma perché per Lui, grazie a Lui e in Lui esistiamo, ci muoviamo e siamo, Khanimambo a Dio Trinità, sorgente e fine della missione ad gentes.
Grazie Signore, per il tuo amore per me, povero e peccatore, ma figlio amato con tutti i figli, specialmente con i poveri di questa terra.
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