Giorni fa mi trovavo davanti ad un negozio in attesa di un giovane della Casa della Misericordia, entrato a comprare del filo elettrico. Seduto in macchina ad aspettare, guardavo i messaggi del telefonino e rispondevo alle e-mail, gettando un occhio a destra e a manca... per vedere i passanti del quartiere precario in cui mi trovavo. Mentre ero concentrato nel telefonino, ho visto un'obra alla mia destra e mi sono girato. Un bellissimo bambino di circa tre anni, con i vestiti sporchi e bucati e il nasino pieno di muco. Uno sguardo di angelo caduto dal cielo... ma, ahimé, precipitato nella "miseria". Ci siamo guardati. Aveva in mano il suo camioncino fatto di vecchie lattine. Gli ho sollevato il pollice come segno di saluto che i ragazzi e i bambini usano fare. Avevo in macchina dei confetti; glieli ho offerti e il suo volto si è illuminato. Non ha detto una parola e si è allontanato spingendo il suo camioncino. Ho sentito in quel bambino una apparizione dell
Grazie, in lingua bantu dell'Africa. Grazie a Dio; grazie ai fratelli. Solo grazie!