Stamani, nel carcere di Marracuene, mentre facevo le prove di canto per preparare la celebrazione della messa con i carcerati, mi sono imbattuto in un canto in lingua ronga (dialetto della zona di Maputo dove mi trovo) e mi è venuta l'idea di dare una catechesi sulle parole del canto. Ho chiesto ai giovani di aiutarmi a tradurre una espressione del canto: " Katekisa tiku dresu ". Uno di loro, titubante, traduce "benedici il nostro popolo"... Al che un altro giovane chiede la parola e tutto solenne dice: " padre no! Così sembra che Dio é solo per il nostro popolo, mentre questa frase significa il mondo intero, tutti gli uomini; perchè Dio è Dio di tutti ". Il suo volto si è illuminato e il mio commosso... Alla vigilia della Giornata Missionaria Mondiale, questo giovane dimenticato dal mondo in uno squallido carcere di una periferia africana, si è ricordato del mondo e di Dio che è il Dio di tutti. Una bella lezione di fraternità unive
Grazie, in lingua bantu dell'Africa. Grazie a Dio; grazie ai fratelli. Solo grazie!